domenica 6 aprile 2014

Carmen Bugan, "The Divorce" (traduzione di Chiara De Luca)



The divorce

Before they brought him to the courtroom, they gave him three apples:
‘Your wife sent you these.’ He cradled each apple in the cup of his hands,
The smoothness of their skin became the cheeks of each child.

Inside the courthouse there was a quiet opening and closing of doors.
A crowd of people was chanting his name under the windows.
When the door opened, I saw his bare feet in brown shoes.

His children held each other tight against the wall.
Their breaths, white with cold, were rising towards the ceiling.
They listened for the voices of their parents.

When the divorce was over, he was allowed to see them:
They kissed his chained hands, promised to be good, let their tears fall
On his prison uniform with his own, all three of them burying him.

How I wished we could hide him with our bodies and take him home!
The Securitate peeled us off him. But we were the apple seeds left to grow
In the sound of his chains on the cement floor.


Il divorzio

Prima di portarlo nell’aula del tribunale, gli diedero tre mele:
“Queste te le manda tua moglie.” Le cullò una a una nel palmo delle mani,
la pelle liscia di ciascuna divenne quella della guancia di uno dei tre figli.

Dentro il tribunale c’era tutto un quieto aprirsi e chiudersi di porte.
Una folla di persone salmodiava sotto le finestre il suo nome.
Quando la porta si aprì, vidi i suoi piedi scalzi nelle scarpe marroni.

I suoi figli si stringevano l’un l’altro contro la parete.
Il loro respiro, imbiancato dal gelo, saliva verso il soffitto.
Cercavano di sentire le voci dei genitori.

Quando il divorzio fu concluso, gli fu concesso di vederli:
loro gli baciarono le mani incatenate, promisero di essere buoni, lasciarono
le lacrime mescersi alle sue sull’uniforme della prigione, seppellendolo insieme.

Come avrei voluto nasconderlo con i nostri corpi per  riportarlo a casa!
La polizia segreta ci strappò da lui. Ma eravamo i semi di mela lasciati a crescere
nel suono delle sue catene sul pavimento di cemento.



Da Crossing the Carpathians, Carcanet, Manchester 2004

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