mercoledì 3 gennaio 2018
I volti ambigui del sacro nella pittura di Padovani
Sacrum è, in latino, ciò che è sacro e insieme ciò che è esecrando – ciò che deve essere venerato e insieme la vittima destinata all'annientamento espiatorio – il santo e il tremendo, il sublime e l'impuro – ciò che è doppiamente intoccabile, perché troppo elevato, irraggiungibile anche solo con il pensiero, e perché può, in eguale, misura, contaminare ed essere contaminato attraverso qualsiasi contatto (questo è forse uno dei sensi riposti del noli me tangere evangelico, di quel velo sottilissimo ma invalicabile d'irraggiungibile, che tante risonanze e tanti aloni ha avuto anche nella traduzione figurativa).
Pochi artisti sanno oggi, credo, cogliere questa inquietante, impura ma fecondissima, ambiguità del sacro (che è sublime e tremendo, altissimo e insieme celato in una profondità tenebrosa e impenetrabile) come Sergio Padovani, la cui mostra Sanctimonia (http://www.ilpomodadamo.it/progetti/sanctimonia/) è visitabile ancora per qualche giorno, fino al sette gennaio.
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